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sabato 10 novembre 2007

Learning, not teaching

Un documento sui CMS.
Analizziamo anche i modelli di monitoraggio più adeguati per i singoli tipi di sistema CMS.


Tre modelli educativi di riferimento


  1. Trasmettere conoscenze (Insegnamento I)

    In questo modello la fonte delle conoscenze degli studenti si basa sulle conoscenze del

    professore.

    I professori sanno che cosa devono imparare gli studenti, ed è responsabilità dei professori

    trasmettere queste conoscenze agli studenti nel modo più semplice possibile.

    Le conoscenze trasmesse sono conoscenze ricavate dall’insegnante, preparate in un

    modo speciale (la cosiddetta "preparazione didattica" in modo che gli studenti possano

    coglierne velocemente il contenuto, oltre a memorizzarlo a lungo termine.

    Esistono dei vincoli e delle relazioni tra questo modello e il comportamentismo, una teoria

    dell’apprendimento ormai obsoleta.

  2. Acquisire, raccogliere e accumulare conoscenze (Insegnamento II)

    Questo modello di insegnamento parte dall’idea che l’apprendimento è un processo attivo

    che lo studente deve pianificare, rivedere e fare oggetto di riflessione.

    Lo studente è un soggetto attivo e la sua attività è un sostegno, o addirittura una

    condizione necessaria, per il processo di apprendimento.

    Nel modello Insegnamento I il professore non si prende cura di controllare, né di

    osservare, le attività di apprendimento propriamente dette svolte dallo studente.

    Contano solo i risultati. Invece, nel modello Insegnamento II il professore controlla l’intero

    processo di apprendimento, con le fasi intermedie, le difficoltà e i risultati provvisori.

    Nel modello Insegnamento I, gli studenti ottengono prevalentemente come risposta

    "sbagliato" o"giusto", mentre nel modello Insegnamento II i professori cercano di aiutare a

    correggere le ipotesi erronee o i metodi di apprendimento sbagliati, oltre ad assistere lo

    studente nel processo di riflessione, per aiutarlo a costruire un modello mentale coerente

    sull’argomento.

    Il modello Insegnamento II è affine al cognitivismo.

  3. Sviluppare, inventare e creare conoscenze (Insegnamento III)

    Nel modello Insegnamento II, i professori presentano tutti i problemi e gli esercizi da

    svolgere.

    Ma se vogliamo insegnare agli studenti a farsi aiutare dai professori, a inventare cose

    nuove e a produrre e generare nuove conoscenze, dobbiamo creare un ambiente di

    apprendimento nuovo.

    E deve essere un ambiente stimolante, sufficientemente complesso, incerto, instabile e

    unico, dove le vecchie soluzioni e la conoscenza tradizionale non servono più.

    Nel modello Insegnamento III, professori e studenti devono immergersi in una situazione il

    cui risultato non è predeterminato.

    Entrambe le parti devono controllare le situazioni prospettate, e può darsi che le differenze

    tra professori e studenti si limitino solo alla più vasta esperienza e alla maggiore

    metacognizione del professore sul modo di affrontare situazioni complesse (per esempio,

    come progettare esperimenti locali).

    Il modello Insegnamento III è fortemente vincolato al costruttivismo.







Cinque tipi diversi di sistemi di gestione di contenuti (CMS) aventi valore educativo



Abbiamo selezionato cinque tipi principali di sistemi CMS a partire dalla motivazione pedagogica.



1. Il sistema CMS “puro”

Il sistema CMS tradizionale è stato il primo ad affacciarsi sul mercato. È caratterizzato da un flusso di lavoro distribuito gerarchicamente nella creazione di contenuti in Internet. Normalmente si distinguono i ruoli di caporedattore (responsabile generale), redattore (responsabile di determinate sezioni, per esempio redattore commerciale) e autore (che si limita a scrivere articoli, ma non ha la facoltà di pubblicarli sul sito web senza la supervisione dei redattori). Dal punto di vista amministrativo si può distinguere tra redattore amministrativo (responsabile delle categorie e della configurazione degli script del sistema CMS) e redattore grafico (quello che progetta i template).



Dal nostro punto di vista educativo, questa gerarchizzazione della creazione di contenuti in Internet può essere traslata alle funzioni educative di professore, assistente e professore invitato per i contenuti, e di direttore e amministratore per le questioni inerenti all’organizzazione. La persona a cui è diretto il contenuto (il lettore) è, nel nostro caso, lo studente. A questo punto, dovrebbe essere evidente che secondo il nostro punto di vista questo tipo di sistema CMS rappresenta il modello di trasmissione di conoscenze del modello Insegnamento I.



Ecco alcuni esempi tipici di questo tipo di sistemi CMS:



• Mamboserver: http://www.mamboserver.com/

• OpenCMS: http://www.opencms.org/

• Plone: http://plone.org/

• Typo3: http://typo3.org/

• ZMS: http://www.zms-publishing.com/



2. Sistemi di gestione di contenuti weblog

"I weblog sono pagine web formate da più post o vari frammenti di informazione, normalmente organizzati in ordine cronologico inverso, con il post più recente nella parte superiore della pagina e il più vecchio alla fine…". [19, p. 7]



Grazie a quest’ordine cronologico, i weblog possono essere uno strumento di discussione per una riflessione personale associata al processo di apprendimento. Vi sono due funzioni importanti nell’ambito del contesto educativo:



• Trackback: si tratta di un meccanismo di comunicazione che permette agli autori di vincolare le loro opinioni a una discussione esistente nella rete.



• Syndication: questo procedimento permette agli autori di diffondere i loro contenuti. Si tratta di un formato speciale (RSS = Rich Site Summary o Really Simple Syndication) al quale possono associarsi altri autori. Possono pure integrare nel proprio sito il testo prelevato dalla fonte cui sono associati.



I weblog possono essere definiti come strumenti di discussione il cui potenziale di diffusione si estende a tutto il mondo. I weblog, caratterizzati dalla redazione di brevi commenti personali ("microcontenuti"-), animano il dibattito all’interno del weblog dove è sorto il commento, ma contemporaneamente danno supporto a un tipo di metacognizione nel weblog stesso e quindi diffondono il dibattito in tutto il pianeta. Sotto questo punto di vista i weblog si adattano quasi alla perfezione al modello Insegnamento II, sebbene possano essere utilizzati anche nel modello Insegnamento I (per esempio come un sistema CMS tradizionale) o, meglio ancora, nel modello Insegnamento III. Grazie alle loro funzioni multiuso i weblog sono ormai ritenuti dei veri e propri "coltellini svizzeri", ma –come vedremo più avanti– c’è un altro candidato più idoneo come strumento multiuso.

Ecco alcuni esempi:



• Blogger: http://www.blogger.com/start

• Manila: http://manila.userland.com/ e Radio http://radio.userland.com/

• Movable Type: http://www.movabletype.org/

• pMachine: http://www.pmachine.com/

• TypePad: http://www.typepad.com/



3. Sistemi CMS orientati alla collaborazione (C-CMS o Groupware)

Lo sviluppo e l’amministrazione in comune delle risorse condivise sono un fattore essenziale per questi sistemi. Qui troviamo un tipo di interazione protetta di un gruppo specifico. Queste interazioni non sono rivolte a un pubblico più ampio. Non c’è neanche l’intenzione esplicita di un obiettivo di apprendimento specifico: i membri di questo gruppo di lavoro imparano lavorando in collaborazione. Benché possa esserci una gerarchizzazione nella creazione di contenuti in Internet, l’applicazione di riferimento tratta tutti i membri del gruppo di lavoro allo stesso modo.

Nel nostro ambito teorico, questo tipo di sistema CMS si adatta meglio al modello Insegnamento III.



Ecco alcuni esempi tipici di questa categoria:



• BSCW: http://bscw.fit.fraunhofer.de/ y http://www.bscw.de/

• Convea: http://www.convea.com/

• EGroupware: http://www.egroupware.org/

• IBM Lotus Notes: http://www-306.ibm.com/software/lotus/

• PhpGroupware: http://www.phpgroupware.org/



4. Sistemi di gestione di contenuti, comunitari e collaborativi (C3MS)

I sistemi C3MS sono i "coltellini svizzeri" dell’insegnamento di cui si parlava prima. Questo tipo di sistema CMS offre alle comunità (virtuali) la possibilità di elaborare contenuti per un ambito specifico.



Utilizzano meccanismi collaborativi, e numerosi moduli specialistici (per esempio: sapere chi è collegato, audience, inchieste, rassegne, appuntamenti, eccetera) sono interamente rivolti alla comunità. I sistemi C3MS possono funzionare come sistemi CMS tradizionali e come weblog collaborativi. Se si combinano tutti i contributi in un sito web, si può utilizzare un sistema C3MS per creare un thesaurus per un ambito specifico. (Per avere informazioni più dettagliate su questo tipo di sistemi CMS dal punto di vista pedagogico, vedere l’ottimo rapporto di [4].)

Come dice il nome, un sistema C3MS si adatta perfettamente al modello Insegnamento III. Dato che diversi moduli possono essere attivati e disattivati, può essere usato facilmente anche con gli altri modelli di insegnamento.

Ecco alcuni esempi tipici di questo nuovo tipo di sistemi CMS:



PhpNuke: http://phpnuke.org/

PostNuke: http://www.postnuke.com/.



5. Sistemi wiki

I sistemi wiki capovolgono la principale caratteristica dei sistemi CMS: la gerarchizzazione nella creazione di contenuti in Internet. Il principio basilare dei wiki potrebbe essere espresso con la frase seguente: chiunque può cambiare qualsiasi cosa. Dietro questa semplice idea si trova –nei termini del nostro ambito teorico– la supposizione di una struttura di comunicazione orientata a un consenso ideale di provenienza habermasiana. E la cosa più interessante è che questa idealizzazione, nonostante le numerose critiche mosse a Habermas dai suoi contemporanei, funziona molto bene nei sistemi wiki. Visitate Wikipedia, un’iniziativa congiunta di dizionario enciclopedico in Internet. Questa iniziativa congiunta ha avuto inizio a gennaio del 2001, e attualmente comprende 531.311 articoli in inglese. L’idea è stata tradotta in 93 lingue con almeno un centinaio di articoli –in 22 delle quali ci sono già più di 10.000 articoli– e ne sono sorti otto progetti associati: Meta-Wiki, Wikzionario, Wikilibri, Wikiquote e Wikisource. Inoltre, si noti che tutto questo lavoro viene eseguito a titolo volontario e gratuito.



Un sistema CMS wiki è un gruppo di applicazioni (WikiWebs) che utilizza una sintassi speciale (WikiWords) nel sistema di edizione. L’interfaccia è estremamente semplice, e questa può essere una delle principali ragioni di una così ampia e veloce distribuzione.



I wiki sono un software collaborativo, come il Groupware, ma spingono il concetto di collaborazione alla massima espressione. I wiki oltrepassano i limiti di un gruppo determinato (chiunque vi può collaborare, da qualsiasi posto) e di un sistema di copyright ben definito (chiunque può scrivere, aggiungere, rivedere, pubblicare e perfino sopprimere articoli). Nessuno è proprietario dell’articolo che ha creato.



Dal nostro punto di vista teorico, i wiki rientrano nell’ambito del modello Insegnamento III, un tipo di insegnamento i cui risultati non sono predeterminati. Le diverse strutture di sistemi wiki si basano su differenti linguaggi di programmazione, oppure hanno caratteristiche diverse che modificano il wiki originale.

Ecco alcuni esempi di wiki:



• Wiki: http://c2.com/cgi-bin/wiki (il wiki originale)

• Twiki: http://twiki.org/ (per usi aziendali)

• Swiki: http://minnow.cc.gatech.edu/swiki. (basato sul sistema di programmazione Squeak)

• Zwiki: http://www.zwiki.org/FrontPage (basato su Zope)

• JSPWiki: http://www.jspwiki.org/Wiki.jsp (basato su Java Server Pages)



Conclusioni



Esistono molti strumenti che si possono usare come un martello, ma esiste un solo tipo di strumento per una funzione specifica, come per esempio piantare un chiodo nel muro. In funzione del volume del chiodo e del materiale del muro, adopereremo un tipo di martello o un altro. Nel ciclo della conoscenza, abbiamo indicato lo strumento più adeguato come supporto per ogni singola attività.



Figura del ciclo della conoscenza





fig. 7






Infine, bisogna tenere conto del fatto che tutti questi schemi sono solo approssimativi, poiché qualsiasi affermazione può variare per ragioni obiettive, soggettive o sociali nello stesso tempo.


References



[1) Baumgartner, P., H. Häfele, et al. (2002). E-Learning Praxishandbuch: Auswahl von Lernplattformen.

Marktübersicht - Funktionen - Fachbegriffe. Innsbruck-Wien, StudienVerlag.



[2] Baumgartner, P., H. Häfele, et al. (2004). Content Management Systeme in e-Education. Auswahl, Potenziale und und Einsatzmöglichkeiten. Innsbruck-Wien, StudienVerlag.



[3] Bausch, P., M. Haughey, et al. (2002). We Blog. Publishing Online with Weblogs. Indiana, Wiley.



[4] Schneider, D. K. (2003). Conception and implementation of rich pedagogical scenarios through

collaborative portal sites: clear focus and fuzzy edges. International Conference on Open and Online Learning (ICOOL), University of Mauritius.



Per saperne di più:



Spiegazione del meccanismo del trackback di un weblog:

http://www.movabletype.org/trackback/beginners/

Funzionamento del trackback di un weblog:

http://www.cruftbox.com/cruft/docs/trackback.html

Specifiche RSS 2.0:

http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss

Funzionamento dalla syndication in un weblog:

http://www97.intel.com/scripts-syndication/HowWorks.asp

Che cos’è l’RSS?

http://rss.userland.com/whatIsRSS

Il weblog come strumento multiuso?

http://istpub.berkeley.edu:4201/bcc/Winter2002/feat.weblogging2.html

Portale PostNuke del Dipartimento di Tecnologia educativa della FernUniversität di Hagen:

http://bildungstechnologie.net

Wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale

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