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mercoledì 30 luglio 2008

1991. L'etichetta

Di etichette i professionisti ne fanno 50 al giorno. Funziona cosi': li paghi e loro ti fanno l'etichetta.
Un tempo si osservava l'etichetta. Ora, affamati di sapere, la si legge soltanto. In perfetta solitudine. Di fronte agli scaffali del supermercato, ai banchetti dei prodotti tipici, si schierano in rapida successione gli spetta-
tori di una breve rappresentazione. Ecco la scena: l'occhio, avido, scandisce,scannerizza rapidamente i prodotti al di la' del vetro; seleziona con procedura - come dire - manuale, con rotazioni di 45, 90, 180 gradi, i titoli di testa del barattolo; comincia poi con successive torsioni la lettura del testo, lo scritto multimediale, in una sorta di giostrina in movimento, con rototraslazioni fantasmagoriche. Insomma, prende e si porta sotto il naso l'oggetto del desiderio ben selezionato. E' solo a questo punto che si verifica l'evento che si vuole qui osservare: la donna che acquista, nell'atto stesso del comprare (I, II e III atto), spende una parola, una chiacchiera, un'occhiata. La getta li', la dedica a se' stessa, al bisogno suo d'uscir fuori...
orazio converso, margi

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