lunedì 8 marzo 2010

I numeri sembrano dire

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MessaggioInviato: Gio Lug 26, 2007 5:34 pm Oggetto: Grimaldelli per l’università Rispondi citando

Non si è mai in ritardo sulla nostra vita. La clessidra, il libro, ogni volta ci indicano l’ora esatta.
MERCOLEDÌ 30 agosto 2006 PAGINA 3 calabria ora ora esatta
oraesatta@calabriaora.it

I numeri sembrano dire a chi si iscrive all’Università che la sua è comunque una buona scelta dato per certo che in Italia siamo ancora, tra i 25 e i 34 anni, al 12% di laureati e fatichiamo a metterci in pari con la media europea del 30% circa (cfr. OraEsatta 23 luglio 2006). Invitano a serrare i tempi visto che altre informazioni dell’Istat aggiungono alle comunicazioni del Ministro che solo il 13% degli studenti si laurea durante il corso di studi regolare, stante la media dell’84% dei fuori corso.
Da Milano, inoltre, va detto che alla Statale, alla Cattolica e al San Raffaele sono raddoppiate le iscrizioni a corsi filosofici rispetto allo scorso anno, da 400 a 800. La tendenza è nazionale, si recalcitra a chinare il capo sotto il gioco delle vecchie facoltà specialistiche come Ingegneria ed Economia, mentre crolla il mito del privilegio e del guadagno facile che porta tanti studenti a Medicina e Chirurgia, oppure a cortocircuitare gli studi con mirabolanti vie trasversali della formazione sul campo.
Si fa strada l’idea che grandi cambiamenti verranno dalla seconda generazione delle tecnologie digitali e dalla globalizzazione economica e culturale dovuta alla dinamica delle comunicazioni (cfr. OraEsatta 8 Agosto 2006). Saper pensare non è più una risorsa buona per pochi: “Non abbiate il complesso dell’ingegnere”, dice ai giovani il manager Franco Tatò sul Corriere della Sera.
Perché mai poi dovrebbe essere utile alla società avere tanti tecnici e pochi giuristi, molti economisti e pochi studiosi dei rapporti umani, non è ben chiaro in una società che ha superato da tempo il trauma del passaggio al terziario dalla civiltà contadina e da quella industriale.
Si sa che le grandi software house assumono tanti ingegneri quanti avvocati, e altri retori magistrali, per funzionare al meglio, vista la complessità dei mercati e della clientela che li detta: è ora di smetterla di considerare l’informazione nella Società dell’Informazione e le Fabbriche di conoscenza come risorse interstiziali. Le Relazioni Umane sono cosa troppo seria per lasciar fare ai tecnici e ai loro consiglieri. Ce ne dobbiamo occupare.

Grimaldelli per l’università
DI ORAZIO CONVERSO

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