giovedì 22 dicembre 2011

stand


l'OCA in gioco  G+ OCA
Istruzioni: Creati prima un account google di posta; poi attiva google+; a questo punto prendi in una cerchia qualche compagnuccio di scuola; infine, se vai su youtube/condividiattiva il videoritrovo: è più difficile a dirsi che a farsi. Così vedrai i video del 1996 e i suoi protagonisti del 2011 dopo tre lustri, l'uno accanto agli altri.

mercoledì 21 dicembre 2011

sensitive as the readers

o semplicemente perplessi con la vita davanti ed un camion dietro
windsurf

[ellEbOro 2007-02-07] cari studenti immaginari


On 2007-02-07 09:17, editor wrote:
colui che si e' levato avanti giorno
per curare le fontane,
ed e' la fine delle grandi epidemie;
(Saint-Jhon Perse, Exil)
SABBATICO
Miei cari studenti immaginari, aggia scrive o' manuale, issa, issu e o' mal-a-mente: mi dicono all'ArcaVacata che devo trasmettere, obiettivo e casto, l'esperienza perversa del soggetto che pensa e crea: e jà! madò!



Miei cari studenti immaginari, pedinando Totò e Puppino vi scrivo...sabato al mattino.
Il vizio (vostro) del confessionale, del reality fesso, mi costringe a sconocchiare Tetsuo e insieme Esa, magari Jamesremoto e il per-fido DaNieLo, tutti dalla A alla Zetak cari studenti immaginari dovete smetterla di usare M.aiL. per la diffidata occasione dell'effusione verbale/../l'abortire/..l'essere sterili..

L'etica del Fare. Pensate alle sequenze leggiadre del Nostro Ma vaffanculo! Inserito 13-03-2004 alle ore 14:09 Cristiano Testa Anonimo e confrontatele con la volgarità del blog canagliesco i cumpà grillu; andate a casa di Mazic, la nuova casa, e sedetevi in cucina, vi offrirà un'aranciata amara, la perfida tecnocrate ionica; inerpicatevi sulla lezione ardua di Tetsuo a Colori (Caldi); scansate le Poets Maudits, derapate sulla strada di mr. jerda, appuntamento ar cimpalino; menù à la carte, piccole pesti, bamboccioni e ciuccioni, dannati miei studenti immaginari.
Ci vediamo.

VideoClub Ugo Fantocci


martedì 20 dicembre 2011

Andiamo, ora


La fontana di piazza Mattei
senz'acqua s'è seccata
d'attendere alle sette del mattino
per mezzora di chiacchiere allegre

Se n'è andata al lungotevere de' cenci

per scrutare il passaggio all'altra riva
di turisti passanti ragazze col cappello
ombrose che corrono affannate

Fregio sulle case [ l'iscrizione ]

il testo dell'iscrizione dice che..

WALK, WALK

LOOK
Guarda con i tuoi amici   

Via di Sant'Angelo in Pescheria

Sotto i nostri piedi

Tutto per due palate di statue in pezzi

There died a myriad,
And of the best, among them,
For an old bitch gone in the teeth,
For a botched civilization,


Charm, smiling at the good mouth,
Quick eyes gone under earth’s lid,


For two gross of broken statues,
For a few thousand battered books.

da "ODE POUR L'ELECTION DE SON SEPULCRE" di EZRA POUND
 Ne è morta una miriade,
E dei meglio fra tutti gli altri,
Per una scafarda spremuta,
Per una civiltà scassata,
Fascino,fresche bocche sorridenti,
Veloci sguardi ora sotto le ciglia della terra,
Tutto per due palate di statue in pezzi,
E per qualche migliaio di libri squinternati.


1.
La poesia dev’essere scritta altrettanto bene quanto la prosa. La lingua dev’essere bella e in nessun modo allontanarsi dalla parola detta, se non per un’accresciuta intensità (cioè semplicità). Non devono esservi parole libresche, niente perifrasi, niente inversioni. Dev’essere semplice come la prosa di Maupassant e dura come quella di Stendhal. 
Non sono ammesse le interiezioni, non le parole che volano via nel nulla. Ammesso che non si può ad ogni colpo far centro, si almeno questa l’intenzione. Il ritmo deve avere un significato. Non può essere una semplice partenza, senza presa, senza stretta sulle parole e il senso. 
Niente clichés, niente frasi fatte, stereotipie giornalistiche. Il solo modo di sfuggire a questo è la precisione, che è il risultato di un’attenzione concentrata a ciò che si sta scrivendo. La prova di uno scrittore è la sua capacità di simile concentrazione e la sua facoltà di rimanere concentrato finché non sia arrivato alla fine del suo lavoro, siano due versi o duecento. 
Oggettività e ancora oggettività ed espressione. Niente code al posto delle teste, niente aggettivi a cavalcioni (come “putridi muschi fradici”). Niente, niente che non si possa in qualche momento, nella stretta di qualche emozione, effettivamente dire. Ogni letterarismo, ogni parola libresca sgretola via un pezzetto della pazienza del lettore, un po’ del suo sentimento della vostra sincerità. Quando uno sente e pensa veramente, egli balbetta le parole più semplici. 
La lingua è fatta di cose concrete. Espressioni generiche in termini non-concreti sono pigrizia; sono conversazione, non creazione. 
Il solo aggettivo che valga la pena di usare è l’aggettivo essenziale al senso del passaggio. Mai l’aggettivo decorativo. 


2.
Concisione, ovvero stile, ovvero dire ciò che s’intende dire col minor numero di parole e le più chiare. 
Effettiva necessità di creare o costruire qualcosa; di presentare una immagine o più immagini di oggetti concreti, disposti in modo da toccare il lettore. Al di là di questi oggetti concreti si possono fare semplici constatazioni del sentimento sui fatti; come “sono stanco” o “alla morte non può seguire peggiore male”, ecc. 
Io credo vi debbano essere più, molti più oggetti che constatazioni e conclusioni, essendo queste ultime puramente ipotetiche (optional), non essenziali, spesso superflue e quindi pessime. 
Ma bisogna che vi sia l’emozione, o la cadenza e il ritmo saranno rapidi e senza interesse. 
Il compito del poeta è definire e ancora definire finché il particolare alla superficie sia in accordo con la radice nella giustizia. 
In nessun caso la costipazione del pensiero, sia pure nel particolare, consentirà bella scrittura. 
Lucidità… 


3.
Poesia è l’arte di caricare ogni parola del suo massimo significato. 


4.
Buttate fuori tutti i critici che usano vaghi termini generici; non solo quelli che usano vaghi termini generici perché sono troppo ignoranti per dar loro un significato, ma quelli che usano vaghi termini per nascondere il significato; e tutti quei critici che usano i loro termini in modo così vago che il lettore può immaginare siano d’accordo con lui o gli diano ragione mentre non è così: col che intendo dire che i loro articoli possono sempre apparire in solide e rispettate riviste senza scatenare una zuffa o provocare le proteste degli abbonati. La prima credenziale che noi dobbiamo esigere da un critico è la sua ideografia del bello, di ciò che egli considera scrittura valida e di tutti, tutti i suoi termini generici. Allora sapremo a che punto si trova. 
Non potrò mai ripetere troppo spesso o con troppa energia la mia diffidenza (caution) per i cosiddetti critici che parlano tutto intorno all’argomento e non definiscono i loro termini e non sanno dire francamente che certi autori sono una scocciatura maledetta. Fatevi dire da un uomo prima, e con tutti i particolari, quali sono per lui i buoni scrittori: solo dopo ne ascolterete le spiegazioni. 


Traduzione di Cristina Campo - in Cristina CAMPO “La tigre assenza” (Adelphi, Milano 1991) 

il monumento: PORTICO D'OTTAVIA

Ben diversa, e di certo meno raffinata, la storia medievale, visto che i fornici del portico e le lastre di marmo lì ritrovate serviranno ad attrezzare il più importante (e per molto tempo unico) mercato del pesce della città, come ricordato dalla piccola chiesa di Sant’Angelo in Pescheria costruita nell’VIII secolo, sfruttando ancora una volta le strutture del povero portico.

Cronache e Memoria dei luoghi

nel luogo nell’attentato del 9 ottobre del 1982: "eravamo a scuola quel mattino..."
oggi Largo Stefano Gaj Tachè

Piazza Campitelli StandUp


studenti in libertà


avanti così, ma " nun spigne! professò " camera-women  women (/ˈwɪmɨn/) is a female human. ...

801 Manufacturer: Panasonic 
Model # AG456 
Year Manufactured: 1996



  topografia

Quel che resta del Tempio di Apollo Sosiano


topografia

di fronte al Teatro

LA SCUOLA AI TEMPI DELLA TIVVU' La nostra prof a Teatro si sgola tra i gitanti incuranti che fanno bella mostra di sè in favore di camera al margine dell'autostrada urbana rombante


in NOTA, dagli atri muscosi ai fori cadenti, angelino, il citrullo televisivo in
carriera che parla con le colonne e le molesta per conto di angela, citrullo
padre.

Ospite precario nei sobborghi delle nostre città

1996 - Problema, scrivete: "Un prof ha il triplo dell'età dei suoi allievi di seconda; tra quanti anni lui ne avrà il doppio dei loro ?(?!)" Avete poco tempo per la risposta..a meno che non aspettiate, magari tutto questi anni.." Della risposta non c'è più bisogno adesso, è chiaro, basta contare, no?

   Straniero, su ogni spiaggia di questo mondo, senza uditorio nè testimonio, porta all’orecchio del Ponente una conchiglia senza memoria: 
  
 
Ospite precario nei sobborghi delle nostre città, tu non passerai la soglia dei Lloyds, dove la tua parola non ha alcun corso e il tuo oro è senza titolo...    
«Io abiterò il mio nome», fu la tua risposta aì questionari del porto. E, sui tavoli del cambiavalute, tu altro non hai che torbido da produrre, 
   Come le grandi monete di ferro conumate dal fulmine. 

lunedì 19 dicembre 2011

Around camcorder

L'operatrice si diverte  ...  "Sò troppo brava!"  / "Se vede?" / "'n se vede" / "ahò! ma come me pesa sta camera, dev'esse 'na camera e servizzi ah ah"

801 Manufacturer: Panasonic 
Model # AG456  
Year Manufactured: 1996


  [1996, telecamerine] da NY1One. Extracts from "LooseTV" - TV Show - on TeleEuropaNetwork: Interview to New York 1 Television, Journalists working with Video8 Cameras. Video Guru Michael Rosenblum talks about videojournalism

domenica 18 dicembre 2011

Intorno al teatro di Marcello, lato B.

[L'ultimo turista: frammenti (testo stabilito e annotato da Arlette Elkaim-Sartre) , Il Saggiatore Milano, 1993] .
" (..) Il problema e': vendere il passato in cambio di dollari a persone che del passato se ne infischiano. Ah! so ben io quel che si deve fare, che finiranno per fare, gia' ci hanno messo mano: ricostruire una bella citta' leggera e nuova, americana, con vie dritte e parchi; conservare soltanto l'essenziale, in squares fioritissimi - pochi monumenti esemplari, una campionatura ben fatta. I Fori Imperiali sono un doppione del Foro Romano: tenere uno dei due. Abbattere le terme di Diocleziano perche' quelle di Caracalla son meglio conservate; salvare il Colosseo ma sacrificare il Teatro di Marcello. (..)" 


Roma, Chiesa di san Gregorio della Divina Pietà

According to tradition a medieval church was built on the house were St. Gregory the Great was born; as a matter of fact the ancient walls which have been unearthed under the current building were part of Teatro di Marcello. In 1555 when Pope Paul IV forced the Jews to live inside the Ghetto, S. Gregorio a Ponte Quattro Capi acquired importance because it was located immediately outside one of the two main gates of the Ghetto; the Jews had to attend masses or to listen to sermons inside the church.
Ascoltare i sermoni all'interno: la scuola itinerante.

Plug and Players


La lezione itinerante e le videocamerine della loosetv (1996)

Intro. Studenti nel Ghetto di Roma [1996]


via Sant'Ambrogio, antistante  Istituto per l'Alimentazione, Roma

Via del Foro Olitorio, via del Teatro Marcello, via della Tribuna Campitelli, via del Cavalletti, via dei Delfini, piazza e via Margana, via dell'Aracoeli, via delle Botteghe Oscure, via Florida, largo Arenula, via di Sant'Elena, via in Publicolis, via di Santa Maria del Pianto, piazza delle Cinque Scole, riva sinistra del Tevere fino al ponte Fabricio


La lezione del Ghetto Ebraico di Roma. [Let's Go]


22 novembre del 1996, La lezione del Ghetto Ebraico di Roma.
La lezione itinerante e le videocamerine degli studenti. Via sant'Ambrogio, Roma.
 S.Ambrogio de Maxima

martedì 13 dicembre 2011

tre livelli di attualità

Notate i tre livelli di "attualità"?
Funzionano.
Però sarebbe bene curare la titolazione dei commenti da parte di ognuno perchè possa essere leggibile in breve (anche se opportunamente enigmatico e allusivo) lo scorrere degli interventi al primo livello 'instabile'.
commentil'estate dei miei sogni!!! | Jean Baudrillard | anna ecco la mia foto | no ma ke scusatemi,fai | Calma, calma! | Eh...lo so!!! | Nik qui funziona così... | nooooo | 2004-10-27 20:21, zetak wrote: la verità | Professione Giornalista | 15 minuti/swe 0506 - "Il luogo del delitto" | pienamente | cosa si produce? | tutkimusta,tutkimusta,tutkimu | C'è qualcuno di mia | Non hai nessuna foto nè | Questa è una spiaggetta | Vincenzo? L'esame si chiama SISTEMI DI WEB EDITING, dai: edita I social market (2) | Nik! Queste menate |commenticommenti

[news blog]
dai forumdai forumL' amicizia col drupal-ellEbOro | Tecnologie della parola | Un forum di discussione per gli esami [23 settembre 2009] | http://pellegrinoalessandra.blogspot.com/ | http://blogsulblog.blogspot.com/ |http://giococonparole.blogspot.com/ | http://indiceiconaesimbolo.blogspot.com/ | http://mondoailati.unical.it/ | http://bananacampus.blogspot.com/ | http://momenti-di-ordinaria-follia.blogspot.com |ultimissime
ultimissimeultimissimeAborto=Omicidio | Ambienti digitali per la formazione e la comunicazione | http://generazionenetwork.blogspot.com/ | E...state 2009, foto & video | while my mind gently weeps Più di 20 km di costa gridano "no!!" al disastro ambientale | Anche Freud va a Sanremo... | Hanno Ucciso Mio Figlio | IL LUNGO PERCORSO DELLA COMUNICAZIONE | La Boxe e Clemente Russo |

domenica 11 dicembre 2011

visioni metropolitane in-onda

19/dic/2011
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30/lug/2008
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18/feb/2008
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18/dic/2011
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20/dic/2011
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martedì 1 novembre 2011

1995, dicembre a Roma




Non sempre ho avuto questa sicurezza, questo pessimismo che rassicura 
i migliori tra noi. Vi fu un tempo in cui pareva non capissi nulla,
gli amici ridevano di me. 
Non ero padrone delle parole. Una certa indifferenza. La voglia di parlare e il desiderio di non essere inteso. 
Non ho sempre ben saputo che cosa volessi dire; ma era, quasi sempre, 
perchè non avevo nulla da dire. 
E la vita appesa a un filo. Le mie catene ondulavano sull'acqua. 
Tutti i desideri mi sono nati dai sogni. E ho provato con parole il mio amore. 
Qual è dunque la creatura fantastica cui mi sono confidato, 
in quale mondo doloroso e squisito m'ha imprigionato l'immaginazione? 
Sono certo d'essere stato amato nel regno più misterioso, il mio. 
Il linguaggio del mio amore non fa parte dei linguaggi umani, questo corpo 
non sfiora la carne del mio amore. Ho sempre avuta un'immaginazione 
amorosa tanto costante ed alta che nessuno può tentare 
di dimostrarmi in errore. 



Paul Eluard - A la fenêtre 
Je n’ai pas toujours eu cette sûreté, ce pessimisme qui rassure les meilleurs d’entre nous. Il fut un temps où mes amis riaient de moi. Je n’étais pas la maître de mes paroles. Une certaine indifférence. Je n’ai pas toujours bien su ce que je voulais dire, mais, le plus souvent, c’est que je n’avais rien à dire. La nécessité de parler et le désir de n’être pas entendu. Ma vie ne tenant qu’à un fil.
Il fut un temps où je ne semblais rien comprendre. Mes chaînes flottaient sur l’eau.

Tous mes désirs sont nés de mes rêves. Et j’ai prouvé mon amour avec des mots. A quelle créature fantastique me suis-je confié, dans quel monde douloureux et ravissant mon imagination m’a-t-telle enfermé ? je suis sûr d’avoir été aimé dans le plus mystérieux des domaines, le mien. Le langage de mon amour n’appartient pas au langage humain, mon corps humain ne touche pas à la chair de mon amour. Mon imagination amoureuse et toujours assez constante et assez haute pour que nul ne puisse tenter de me convaincre d’erreur.