Era il figlio ventisettenne di un pastore protestante svizzero; dopo aver fatto studi letterari e filosofici e Vienna, a Ginevra e a Neuchâtel, aveva diretto a Parigi la case editrice Je Sers, presso la quale erano usciti, tra gli altri, testi di Kierkegaard, Karl Barth e Ortega y Gasset. Sfortunatamente, Je Sers aveva appena chiuso i battenti; il giovane filosofo prese allora la decisione di andare a vivere con la moglie tra le dune di un'isola a quel tempo ancora incontaminata del sud-ovest francese, l'Ile de Ré.
La Rochelle si trova sulla costa atlantica francese, a metà strada tra Nantes e Bordeaux. Dal 1988, l'isola di Ré è collegata alla città di La Rochelle per mezzo di un ponte a pedaggio lungo 3 km.
Vi sarebbe restato un anno, tra contadini e pescatori, scrivendo, ascoltando musica, allontanandosi di tanto in tanto per tenere conferenze e facendo i conti con condizioni di vita materiale tanto difficili quanto stimolanti.
Il "Diario di un intellettuale disoccupato" è il protocollo fedele di quell'esperienza. Volutamente si colloca in posizione antitetica rispetto a un "diario intimo": colui che nelle pagine di "L'amore e l'Occidente" smonterà lucidamente i sofismi della passione, non cade nelle trappole dell'introspezione psicologica.
Trascrive invece con precisione da entomologo incontri e dialoghi con persone e cose, riflettendo sulla propria condizione con la maggiore oggettività possibile.
Il punto di approdo sarà un programma etico dei più essenziali: "Sapere quel che conta davvero, e non tradirlo".
[scheda di Bertini, M., L'Indice 1997, n. 8]
I misfatti dell'istruzione pubblica di Rougemont Denis de
In questo pamphlet giovanile (fu scritto nel 1929), egli denuncia il carattere disumano della scuola pubblica, che spegne la creatività e si propone deliberatamente di intruppare i ragazzi, addomesticare le coscienze, spegnere ogni aspirazione all’autonomia e fare di ogni studente un docile cittadino delle moderne democrazie di massa.
In questo pamphlet giovanile (fu scritto nel 1929), egli denuncia il carattere disumano della scuola pubblica, che spegne la creatività e si propone deliberatamente di intruppare i ragazzi, addomesticare le coscienze, spegnere ogni aspirazione all’autonomia e fare di ogni studente un docile cittadino delle moderne democrazie di massa.
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